Maria Montessori PEDAGOGIA

 Fin dai primi anni di studio la ragazza manifestò interesse per le materie scientifiche, soprattutto matematica , una circostanza che le causerà contrasti con il padre, il quale avrebbe voluto avviarla alla carriera d'insegnante; la madre, invece, non smise mai di sostenerla. Maria Montessori non poté inizialmente iscriversi alla facoltà di Medicina, come era sua ferma intenzione, per la mancanza del diploma di maturità classica. Per superare la difficoltà all'iscrizione, s'iscrisse alla Facoltà di Scienze e, dopo due anni, poté trasferirsi presso la Facoltà di Medicina dell'Università "La Sapienza" di Roma, sostenuta dal ministro Baccelli ed anche da papa Leone XIII, che dichiarò: Tra tutte le professioni, quella più adatta per una donna è proprio quella di medico.


Entrata nella Facoltà, Maria Montessori dovette seguire norme rigide per riuscire a far parte di una comunità scientifica composta prevalentemente da uomini dato che, nel campo della medicina, erano ancora molti i pregiudizi nei confronti del sesso femminile. Inoltre, la Montessori era obbligata a fare pratica in anatomia principalmente di notte, così da non creare scandali poiché, in quel periodo, era irragionevole che una donna si trovasse alle prese con un corpo nudo di un defunto e che lavorasse con altri studenti uomini.


Per la Montessori, particolarmente importanti per il futuro impegno a favore dei bambini dei quartieri poveri di Roma furono le lezioni di igiene sperimentale, tenute da Angelo Celli, marchigiano come lei, che era fermamente convinto che alcune malattie molto diffuse, come la malaria e la tubercolosi, non erano dovute ad un'incapacità della scienza medica, ma erano espressione di marginalità sociale e dunque si sarebbero potute debellare solo con l'impegno dello Stato.


Nel 1896 sarà la terza donna italiana a laurearsi in medicina, con la specializzazione in neuropsichiatria. Maria Montessori si dedicò con passione e metodo alla ricerca in laboratorio. Oltre ai corsi di batteriologia e microscopia, seguì il corso di ingegneria sperimentale. Studiò anche pediatria all'Ospedale dei bambini, le malattie delle donne nei reparti del San Giovanni (Roma), e quelle degli uomini al Santo Spirito (Roma) (due ospedali ancora attivi).


Maria Montessori era una studentessa molto capace, tanto che vinse un premio di mille lire dalla Fondazione Rolli per un lavoro in patologia generale. Nel 1895 vinse un posto di "aggiunto in medicina" degli ospedali con il diritto di entrare nella Società Lancisiana, riservata ai dottori e professori degli ospedali di Roma. Il suo curriculum risultò eccellente in igiene, psichiatria e pediatria, materie che saranno alla base delle sue future scelte. Negli anni che precedettero la laurea, i suoi impegni di studio si orientarono sempre più verso ricerche di tipo sperimentale in laboratorio e di osservazione nelle sale del manicomio dell'ospedale di Santa Maria della Pietà di Monte Mario (Roma). Durante la preparazione della sua tesi, frequentò le lezioni di Antropologia fisica (o biologica) tenute da Giuseppe Sergi. La tesi, che discusse il 10 luglio del 1896, fu a carattere sperimentale: quasi cento pagine scritte a mano che portano il titolo "Contributo clinico allo studio delle allucinazioni a contenuto antagonistico" 


Scelte e percorso lavorativo

Ottenne la nomina di assistente presso la clinica psichiatrica dell'Università di Roma, in collaborazione con Giuseppe Ferruccio Montesano (con cui ebbe un sodalizio professionale e affettivo), dedicandosi al recupero dei bambini e delle bambine con problemi psichici, al tempo definiti anormali. Il lavoro in clinica la portò ad entrare materialmente in contatto con gli ambienti scientifici di Regno Unito e Francia. Nacque così il suo interesse per la letteratura scientifica francese del primo Ottocento a proposito dei casi di ragazzi selvaggi, allevati da animali, ritrovati in zone isolate nel corso del Settecento, e per gli esperimenti rieducativi tentati da Jean Marc Itard (1765-1835). Attirò inoltre la sua attenzione il lavoro svolto da Itard e dal suo collaboratore, Édouard Séguin (1812-1880), riguardo alla possibilità di inserimento nella comunità dei bambini e delle bambine anormali attraverso un percorso di educazione adeguato. Proprio la partecipazione a numerosi convegni pedagogici, in varie città europee, le permetterà di entrare in contatto con la scuola di Itard e Seguin e di apprendere i loro metodi sperimentali di rieducazione dei minorati mentali.



Maria Montessori a quarantatré anni

Contribuì con il suo impegno all'emancipazione femminile. Partecipò al Congresso Femminile di Berlino nel 1896 in veste di rappresentante dell'Italia. È rimasto famoso un suo intervento in tale sede sul diritto alla parità salariale tra donne e uomini. In quell'occasione le donne operaie della sua cittadina natale, Chiaravalle, raccolsero una somma per contribuire alle spese di viaggio. Partecipò anche al successivo Congresso Femminile di Londra (1899).



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