Post

i simboli sacri ANTROPOLOGIA

  Fondamentale e universale risulta, per il mondo in cui gli individui si accostano alla propria religione, l'uso di simboli sacri. Alla base di ogni religione visto un alcuni 'simboli speciali' che troviamo a i valori fondamentali e ultimi di una visione religiosa: per esempio la Torah per gli ebrei, la croce per i cristiani, la Ka'ba per i musulmani.  I simboli religiosi sono 'sacri'. Emile Durkheim definì le cose sacre come 'separate' da quelle profane e 'vietate' a chi non è 'consacrato'. Non si entra in una moschea o in un tempio buddhista senza essersi prima tolti le scarpe. il cristiano non fa la comunione se prima non si ha confessato. I simboli sacri agiscono in 2 modi. Da un lato, li predispongono a compiere una certa azione; dall'altro, suscitano in loro uno stato d'animo particolare. I simboli sacri producono, nell'animo di chi raccoglie il significato,un idea di 'ordine'. Il tipo di ordine che simboli sacr

dewey PEDAGOGIA

Nel 900 vi fu lo spostamento del nucleo attorno al quale ruotare un pratiche educative del maestro al fanciullo.  Il primo studioso ad esplorare queste nuove pratiche di insegnamento fu John Dewey. Egli nacque in Vermont e studiò all'università di Baltimora. Nel 1894 fu chiamato ad insegnare all'università di Chicago dove nel 1896 fondò una scuola infantile ed elementare di nuova concezione, un vero e proprio laboratorio di psicologia e pedagogia sperimentale. Nel breve fondamentale saggio il mio credo pedagogico, l'educazione è presentata come un processo attraverso cui l'individuo a simone alle conoscenze, e le abilità, le tecniche conquistate dall'umanità nel suo cammino storico. Secondo John Dewey l'educatore era tenuto a procedere soprattutto alla simulazione e al rafforzamento delle potenzialità individuali in modo che esse maturano appieno. Secondo lui la scuola doveva assomigliare a una società. Per non essere imposti artificiosa, la scuola doveva essere

Maria Montessori PEDAGOGIA

 Fin dai primi anni di studio la ragazza manifestò interesse per le materie scientifiche, soprattutto matematica , una circostanza che le causerà contrasti con il padre, il quale avrebbe voluto avviarla alla carriera d'insegnante; la madre, invece, non smise mai di sostenerla. Maria Montessori non poté inizialmente iscriversi alla facoltà di Medicina, come era sua ferma intenzione, per la mancanza del diploma di maturità classica. Per superare la difficoltà all'iscrizione, s'iscrisse alla Facoltà di Scienze e, dopo due anni, poté trasferirsi presso la Facoltà di Medicina dell'Università "La Sapienza" di Roma, sostenuta dal ministro Baccelli ed anche da papa Leone XIII, che dichiarò: Tra tutte le professioni, quella più adatta per una donna è proprio quella di medico. Entrata nella Facoltà, Maria Montessori dovette seguire norme rigide per riuscire a far parte di una comunità scientifica composta prevalentemente da uomini dato che, nel campo della medicina, era

razionalizzazione e socializzazione (approfondito) SOCIOLOGIA

  Ferdinand Tonnies ritiene che prima della nascita delle industrie non si possa parlare di società ma di comunità, un gruppo di persone ristretto unito da legami di vassallaggio e non da una divisione del lavoro come è oggi nelle società moderne. Questo legame stretto all’interno delle comunità facilita la nascita di coesione interpersonale, che ha poco in comune con il rapporto lavorativo che si può instaurare con una figura dirigenziale. A partire dal diciassettesimo secolo con l’introdursi del razionalismo e successivamente con l’avvento del positivismo si pone al centro della attenzione il singolo, mettendo in secondo piano i rapporti sociali con le altre persone. Di conseguenza si inizia a diffondere l’idea che la facoltà umana di agire e di pensare razionalmente debba diventare un nuovo collante sociale. Fu la rivoluzione industriale a rendere fertile il terreno per far sbocciare questi nuovi legami sociali, infatti, seguendo il pensiero di Durkheim, noto filosofo e sociologo

SOCIOLOGIA caratteristiche della società moderna

Immagine
  Dopo la seconda rivoluzione industriale, molte dinamiche all’interno delle comunità variarono; famiglie intere si spostarono dalle zone rurali alle città per cercare lavoro in fabbrica. lo sviluppo tecnologico cambiò i ritmi di produzione e di conseguenza le metodologie. In questo elaborato parlerò delle caratteristiche della società moderna in ambito sociologico, e successivamente approfondirò la corrente di pensiero che si sviluppo in quegli anni, il futurismo. All’interno della società moderna ogni singolo individuo è vincolato da norme di vario genere, queste possono essere: morali, sociali e individuali. Questa sorta di ordine sociale nasce spontaneamente da un processo chiamato istituzionalizzazione, tale processo consiste nell’accettare determinati valori e pratiche all’interno della società, facendole diventare usi comuni. Attraverso la socializzazione, si favorisce la riproduzione culturale, grazie a un processo In questo modo si favorisce la riproduzione culturale, attr

Globalizzazione SOCIOLOGIA

Immagine
 LA GLOBALIZZAZIONE Avere un corpo significa sottostare a determinate leggi che governano tutte le realtà materiali, delimitandone le possibilità di azione. La corporeità umana costituisce una condizione imprescindibile della vita in società quindi è vincolata nello spazio e nel tempo e questo contribuisce a determinare i fenomeni sociali che la caratterizzano.  Dal momento che gli esseri umani sono corporei essi possono interagire tra loro solo nello spazio grazie lo spazio solo nel tempo e grazie allo scorrere del tempo. Lo spazio è la condizione che ci permette di vivere insieme entrare in relazione con gli altri agire collettivamente. Esso è anche un limite alle nostre azioni e interazioni. Esistono delle unità elementare di società, dei gruppi di persone, che hanno in comune principalmente il fatto di appartenere alla medesima unità spaziale o geografica.  Tali nuclei di società, definiti dalla coappartenenza a un luogo o a una zona geografica sono chiamati comuni locali e sono pe

Herbart PEDAGOGIA

Immagine
  HERBART Herbart può essere considerato il primo pedagogista nel senso moderno dell’espressione. Egli nacque nel 1776 in Germania da una famiglia colta. Herbart concepiva la natura della pedagogia come un sapere dotato di una propria specificità che fa riferimento, da un lato, alla filosofia morale per l’individuazione del fine educativo e, dall’altro, alla psicologia per le modalità attraverso cui avviene l’apprendimento. egli considerava la conoscenza umana come un processo che regola il flusso continuo di rappresentazioni che possono varcare o meno la soglia della coscienza. L’intera vita psichica e spirituale consiste nella continua presentazione alla coscienza di immagini e nell’incessante processo di collegamento delle nuove rappresentazioni con quelle che la mente già possiede, secondo un ordine è un intreccio ogni volta ristrutturati, ampliati e arricchiti. Il corretto processo di apprendimento intellettuale e morale consiste nella promozione ben concatenata e graduale di ra