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Visualizzazione dei post da dicembre, 2020

Herbart PEDAGOGIA

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  HERBART Herbart può essere considerato il primo pedagogista nel senso moderno dell’espressione. Egli nacque nel 1776 in Germania da una famiglia colta. Herbart concepiva la natura della pedagogia come un sapere dotato di una propria specificità che fa riferimento, da un lato, alla filosofia morale per l’individuazione del fine educativo e, dall’altro, alla psicologia per le modalità attraverso cui avviene l’apprendimento. egli considerava la conoscenza umana come un processo che regola il flusso continuo di rappresentazioni che possono varcare o meno la soglia della coscienza. L’intera vita psichica e spirituale consiste nella continua presentazione alla coscienza di immagini e nell’incessante processo di collegamento delle nuove rappresentazioni con quelle che la mente già possiede, secondo un ordine è un intreccio ogni volta ristrutturati, ampliati e arricchiti. Il corretto processo di apprendimento intellettuale e morale consiste nella promozione ben concatenata e graduale di ra

la società postindustriale SOCIOLOGIA

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  LA SOCIETA' POSTINDUSTRIALE LA SOCIETA' POSTINDUSTRIALE Da alcuni decenni a questa parte si registra in tutti i paesi industrializzati un continuo espandersi del settore terziario a discapito dell’industria e dell’agricoltura : andamento che viene comunemente definito “ terziarizzazione dell’economia ”. Nei paesi del mondo occidentale oggi solo una parte minoritaria della popolazione attiva è impegnata nell’industria e una percentuale minima nell’agricoltura. Questa terziarizzazione dell’economia dipende dal fatto che il settore primario e quello secondario hanno ormai raggiunto un livello produttivo molto elevato in presenza di una contemporanea riduzione del numero degli occupati. Come conseguenza aumenta la quantità di lavoratori che trova impiego nel terziario dove l’innovazione tecnologica tendenzialmente non riduce l’occupazione ma crea nuove professioni quindi nuove opportunità di lavoro. Per questo motivo le società occidentali odierne vengono spesso definite anche so

napoleone il controllo statale delle scuole PEDAGOGIA

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NAPOLEONE IL CONTROLLO STATALE DELLE SCUOLE L'impero napoleonico sembrò chiudere per sempre la breve parentesi rivoluzionaria anche in campo educativo e non solo in quello politico, focalizzandosi sull'organizzazione di un sistema scolastico laico e statale. Profondi cambiamenti interessarono l'istruzione secondaria . Mentre furono conservati gli istituti professionali creati negli anni rivoluzionari, la vera novità fu rappresentata dal liceo, che costituiva l'erede diretto del collegio. Nelle intenzioni di Napoleone il liceo avrebbe dovuto rappresentare la fucina della classe dirigente dell'impero. Nel corso liceale erano previste le scienze esatte, la storia contemporanea e la geografia. Il piano di studi rimase comunque incentrato sulle lingue classiche e sulle materie umanistiche, ancora una volta concepite come indispensabili per la formazione dell'uomo colto e per la preparazione delle élite. Ciò che doveva davvero distinguere l'istruzione liceale era

esperimento Zimbardo PSICOLOGIA

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ESPERIMENTO ZIMBARDO  L'esperimento della prigione di Stanford fu un esperimento  psicologico  volto a indagare il comportamento umano in una società in cui gli individui sono definiti soltanto dal  gruppo di appartenenza . L'esperimento prevedeva l'assegnazione, ai volontari che accettarono di parteciparvi, dei  ruoli   di guardie e prigionieri all'interno di un  carcere  simulato. Fu condotto nel  1971  da un team di ricercatori diretto dal professor  P hilip Zimbardo   della  Università di Stanford . I risultati ebbero dei risvolti così drammatici da indurre gli autori dello studio a sospendere la sperimentazione. In tempi più recenti i risultati sono stati messi in dubbio e l'esperimento è stato criticato per aver utilizzato una metodologia non scientifica. I critici fanno notare che Zimbardo ha istruito le guardie ad esercitare un controllo psicologico sui prigionieri e che i partecipanti si son comportati in modo tale da aiutare lo studio cosicché, come afferm

bambini e donne tra seicento e ottocento PEDAGOGIA

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BAMBINI E DONNE TRA SEICENTO E OTTOCENTO Il dibattito illuministico sulle caratteristiche dell' infanzia  diede origine a due correnti di pensiero e di ricerca. Una ispirata ad una concezione romantica dell'infanzia, che interessò soprattutto filosofi, educatori e uomini della scuola, l’altra invece si sviluppò soprattutto in ambito medico Johan Paul Friedrich Richter   nato nel 1763 a Wunsiedel in Germania, studiò teologia e si interessò alle scuole elementari. Acquisì notorietà come scrittore e romanziere, e fu l’autore del saggio educativo "Levana", del 1807. Come scrittore si distinse per la sua empatia e sensibilità verso l’infanzia. Nell’ottica di Richter il bambino non era solo presentato come la speranza per il mondo di domani ma era anche il depositario della capacità di guardare alla realtà in maniera ingenua e ottimistica. Richter era fermamente convinto che la crescita del bambino avesse bisogno di condizioni favorevoli, che dipendevano principalmente dag

la società post moderna SOCIOLOGIA

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LA SOCIETA POST MODERNA In quella che possiamo definire società postmoderna é il consumo ad essere protagonista. Il consumismo può essere considerato un fenomeno sia economico che sociale, nel quale viene incentivato l'acquisto di beni e servizi, anche superflui. Per tale motivo si può ritenere un fenomeno tipico delle società industrializzate. Consideriamo il periodo immediatamente successivo alla seconda rivoluzione industriale nel quale si cominciano ad acquistare non solo prodotti primari, bensì anche secondari. Già Karl Marx aveva denotato una tendenza al consumo nel sistema capitalistico. Difatti é il consumo a fungere da principale meccanismo nella catena di montaggio che é il capitalismo. Nel corso del '900 /dopo la seconda guerra mondiale la possibilità di usufruire ed acquistare beni secondari si ampliò a molte piú classi sociali, aumentando quindi l'offerta di prodotti; divenne necessaria la differenziazione di prodotti in base alla loro specifica categoria. Pe

qualcuno volò sul nido del cuculo FILM

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QUALCUNO VOL O' SUL NIDO DEL CUCULO Il film    È tratto dal romanzo omonimo di Ken Kesey, pubblicato nel 1962 e tradotto in italiano nel 1976. Ha segnato la storia del cinema nella trattazione innovativa di un argomento molto delicato come il disagio presente negli ospedali psichiatrici, denunciando il trattamento inumano cui venivano sottoposti i pazienti ospitati nelle strutture ospedaliere statali, verso i quali vigeva un atteggiamento discriminatorio, alimentato dalla paura dell'aggressività che caratterizza in qualche caso la malattia mentale. All'ospedale psichiatrico di stato di Salem, nel 1963, arriva un detenuto, Randle Patrick McMurphy, carcerato che per sfuggire alla prigione millanta di essere pazzo e si comporta disordinatamente. Deve essere trattenuto per osservazione, cioè per determinare se la sua malattia mentale sia reale o solo simulata. Nel caso in cui non sia riscontrato un disturbo mentale, ritornerà a scontare la propria pena in carcere. McMurphy tien

la razionalizzazione SOCIOLOGIA

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LA RAZIONALIZZAZIONE Frederick Winslow Taylor ha elaborato e teorizzato per primo un modo diverso di lavorare, fondato sulla ragione e sulla scienza. Taylor iniziò a parlare di  organizzazione scientifica del lavoro . Si rese conto che per svolgere un'attività lavorativa in maniera ottimale è necessario fornire agli operai un addestramento adeguato e distribuire le mansioni, i carichi di lavoro e le responsabilità tra i lavoratori. Le aziende industriali hanno moltiplicato i loro sforzi per  razionalizzare il processo produttivo , togliendolo al caso e organizzandolo in funzione dei risultati da raggiungere.  La razionalità ha un ruolo fondamentale, dato che le organizzazioni burocratiche seguono una logica, dettata dalla razionalità secondo lo scopo.  Lo stato moderno si dota di funzionari competenti e di cerchie di comando al fine di governare in maniera efficiente e razionale un sistema molto complesso, con più equità e giustizia rispetto a quanto accadeva nelle monarchie assol

Ervig Goffman SOCIOLOGIA

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GOFFMAN Ervig Goffman, sociologo e docente canadese, affronta il concetto di  ruolo , descrivendolo come un insieme di comportamenti legati alla posizione che un individuo occupa nella società. Il sociologo definisce la vita sociale come un   palcoscenico   su cui gli individui agiscono come attori che interpretano la propria parte e aggiunge anche che il ruolo prevede sempre comportamenti in relazione ad altre persone che occupano a loro volta altre posizioni a cui corrispondono altri ruoli ancora. Goffman, paragonando gli individui come attori che interpretano delle parti, introduce il concetto di  faccia :La faccia per il sociologo è  l'immagine che ciascuno di noi vuole dare di sé.   nelle interazione quotidiane con la società.Però, per avere successo, essa deve corrispondere all'idea che gli altri si sono fatti di quell'individuo durante i precedenti incontri. Goffman afferma che ognuno di noi non può presentarsi con numerose facce diverse, ma tende a rendere coerente

Johann Heinrich Pestalozzi PEDAGOGIA

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PESTALOZZI Johann Heinrich Pestalozzi è stato un pedagosista e riformista svizzero.  Fu cresciuto e educato dalla madre e dalla domestica, che egli ricordò sempre con affetto e come modello d’intuizione e saggezza popolare. L’essere cresciuto in un ambiente protettivo gli procurò delle difficoltà quando si venne a trovare fra i coetanei, ma quest’esperienza di vita famigliare fu felice ed ebbe un deciso influsso sul suo stile d’educatore. Frequentò le scuole di Zurigo ed ebbe maestri dallo spirito innovatore, umanitario e patriottico; a vent’anni lesse l’Emilio (appena stampato) e se ne entusiasmò. Pestalozzi partecipò ai fermenti illuministi, aderì alla setta massonica degli Illuminati e frequentò il circolo dei Patrioti e la Società Elvetica. Pestalozzi aveva già dalla fanciullezza (andava con il nonno pastore a visitare i poveri contadini), il desiderio di sollevare le classi popolari dalle loro misere condizioni. Questo suo sogno di rigenerazione sociale si arrestava però, al prog

I mass media SOCIOLOGIA

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LE AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE E I MASS MEDIA  Tutti i soggetti sociali che svolgono una significativa funzione nel processo di socializzazione sono chiamati agenzie di socializzazione. Alcune sono di tipo formale, poiché la loro attività di socializzazione riceve un riconoscimento esplicito da parte della società e l'attività viene svolta in maniera consapevole e organizzata. Altre invece sono di tipo informale, poiché non ricevono l'assenso generalizzato della società. I mass media costituiscono un'agenzia di socializzazione fluida e informale, il loro effetto socializzante non va però sottovalutato, dal momento che, diffondendo una serie di atteggiamenti, valori, opinioni e modelli di vita, hanno un impatto e un peso culturale sempre più grande nella società.  La radio, la stampa, la televisione e Internet presentano situazioni, esperienze, discorsi, forme d'interazione che influiscono sugli atteggiamenti e i comportamenti dell’ individuo . I mass media non solo dif